2007.11.12 Pubblicato il piano del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga

PUBBLICATO IL PIANO DEL PARCO NAZIONALE DEL GRAN SASSO E MONTI DELLA LAGA

Dal 12 novembre e per 40 giorni, la possibilità di consultarlo presso i Comuni e le Comunità Montane.
Anche il Cai presenterà le osservazioni.

di Filippo Di Donato

Le Regioni Abruzzo, Lazio e Marche hanno adottato il Piano del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Attraverso il Piano si disciplinano gli aspetti urbanistici e territoriali insieme alla valorizzazione delle caratteristiche ambientali, naturalistiche, storiche ed economiche dell’area protetta. Si tratta di un fondamentale strumento di pianificazione e gestione, che si affianca al Piano pluriennale socio economico, con prescrizioni, indicazioni e divieti nell’uso del territorio (riportati su specifiche cartografie tematiche); contiene inoltre le previsioni degli interventi per la tutela dell’ambiente naturale e le modalità di utilizzazione per la promozione sociale e turistica.

La Legge Quadro istitutiva delle aree protette, n.394 del1991, prevede il Piano del Parco, quale indispensabile strumento di gestione per i Parchi, che, adottato dalle Regioni competenti, è pubblicamente presentato e pubblicato per consentirne la visione, l’interpretazione e le successive osservazioni.

Sono quindi tre le date significative per il Piano del Parco:
1. 12 novembre 2007 – presentazione avvenuta  nella sede del Parco ad Assergi ed avvio della pubblicazione
2. scadenza del periodo di pubblicazione (durata 40 giorni dalla presentazione)
3. scadenza del periodo delle osservazioni scritte (sono 40 i giorni a disposizione dopo il periodo di pubblicazione)

Il Piano del Parco è consultabile presso le sedi dei Comuni e delle Comunità Montane e sarà acquistabile c/o diverse copisterie convenzionate. Inoltre, per favorire la migliore diffusione dell’importante strumento di pianificazione, sono previsti specifici incontri e riunioni pubbliche in ciascuna delle cinque province interessate.

Le osservazioni scritte potranno essere poste al Parco da tutti: enti, associazioni e da cittadini. Dopo averle raccolte e vagliate il Parco esprimerà il proprio parere che sarà inviato alle Regioni competenti per territorio, insieme a tutte le osservazioni pervenute. A queste ultime spetta, entro il periodo di centoventi giorni dal ricevimento delle stesse, di pronunciarsi sulle osservazioni, approvando, in via definitiva, il Piano del Parco

Il Cai Abruzzo, con tutte le Sezioni locali e le Commissioni è interessato ai contenuti, alle norme ed alle indicazioni previste dal Piano, che si pone come strumento di gestione delle montagne del Gran Sasso d’Italia, dei Monti della Laga e dei Monti Gemelli. Il Presidente regionale Eugenio Di Marzio informa che il Cai  vaglierà il Piano, per presentare le debite osservazioni.
Il Cai pone grande attenzione al sistema montano delle aree protette ed alle scelte finalizzate alla tutela ambientale, impegnato com’è a costruire la migliore qualità della vita di ogni popolazione. Di riferimento sono le iniziative realizzate nel tempo, con in evidenza la storica salvaguardia, negli anni ’80, della conca di Campo Pericoli, della Val Maone  e della Valle del Rio Arno, frutto dell’azione interregionale del Cai Abruzzo, Lazio e Marche, che seppe impedire la realizzazione di impianti, cabinovie e gallerie in quota, fino a raggiungere i 2500 m del Sassone; più recentemente, negli anni ’90, sempre a Campo Pericoli, l’avvio della reintroduzione del progetto Camoscio d’Abruzzo, che, in alcuni anni, ha riportato la presenza dello splendido animale su tutte le montagne del Gran Sasso d’Italia. Dopo qualche anno c’è stata l’esperienza del CamminaItalia, con l’attuazione del moderno escursionismo, da paese a paese, per promuovere vallate e zone pedemontane.
Sono solo alcune delle azioni del Cai con le quali il Cai  ha contribuito a salvaguardare le montagne già prima dell’istituzione del Parco e dell’insediamento del primo Consiglio Direttivo, tenendo conto, con visione lungimirante, degli aspetti culturali, sociali ed economici, integrando la frequentazione della montagna con la funzione sociale dei paesi montani “porte di accesso alla montagna”. Il Cai si muove all’interno di un “progetto montagna” che vede più ambiti d’intervento tra i quali l’escursionismo, manifestato da una funzionale rete di sentieri disegnata efficacemente sul territorio, l’accoglienza, nei rifugi e nei paesi, l’alpinismo e lo scialpinismo, quale grande possibilità sportiva del Gran Sasso d’Italia, cuore dell’Appennino e la tutela dell’ambiente, intesa come conservazione attiva e condivisa. Lo scenario futuro, che già si delinea grazie alla collaborazione di molti, potrà diventare quello di una realtà montana non più marginale e divisa, ma unita dal Parco, e, superando logiche provinciali, regionali e di settore, come nel caso degli impianti da sci e dell’innevamento artificiale, orientata verso un progressivo e duraturo sviluppo, scegliendo, insieme alle popolazioni locali, le occasioni offerte dal binomio cultura e natura.

Info Cai Abruzzo: Filippo Di Donato   Cell. 339.7459870 – f.didonato@caiabruzzo.itwww.caiabruzzo.it