Finalmente !!!
Il Consiglio di Stato ha detto definitivamente “NO” alla realizzazione del “terzo traforo” del Gran Sasso d’Italia
Il Club Alpino Italiano Abruzzo, con grande soddisfazione diffonde la notizia che la montagna simbolo dell’Appennino, il Gran Sasso d’Italia non sarà più attraversata da un nuovo tunnel, il cosiddetto “terzo traforo”. Il Consiglio di Stato ha respinto l’appello presentato nel 2003, dall’Anas, da ben quattro ministeri: Infrastrutture, Ambiente, Economia e Beni culturali, dalla Regione Abruzzo e dall’Istituto Nazionale di fisica nucleare. All’epoca l’appello dei ricorrenti si opponeva alla sentenza del 2002 con la quale il Tar Abruzzo diede ragione a Provincia di Teramo ed Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, che contestavano la procedura autorizzativa della “galleria per la messa in sicurezza dei laboratori dell’Istituto di Fisica Nucleare sotto il Gran Sasso”. Nel 1999 il Consiglio Direttivo dell’ Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga aveva espresso parere contrario alla realizzazione del progetto “Completamento e adeguamento delle strutture del laboratorio di fisica nucleare del Gran Sasso”. Va precisato comunque che ultimamente anche il direttore dell’Istituto di Fisica, Eugenio Coccia ha preso le distanze dalla realizzazione del terzo tunnel ritenendolo un’opera oramai superata. Per la messa in sicurezza del personale impegnato nei laboratori si ipotizza ora un intervento decisamente meno invasivo con la realizzazione di un sovrappasso, lungo un centinaio di metri, in grado di collegare l’uscita del laboratorio sotterraneo all’altra canna autostradale.
L’impegno tenace e la validità delle argomentazioni, scientifiche, etiche, protezionistiche a favore della montagna e delle sue popolazioni alla fine sono stati vincenti.
Il più sentito ringraziamento è rivolto a tutti quelli che a partire dal ’90, successivamente organizzati anche in Comitato per la tutela delle acque del Gran Sasso, si sono prodigati opponendosi all’intervento che avrebbe determinato un ulteriore e inaccettabile impatto in ambienti sotterranei già fortemente segnati dalla realizzazione delle due canne autostradali e dai grandi spazi a disposizione del Laboratorio di Fisica.
La stampa sociale del Cai nazionale, in tutti questi anni, ha dato ampio risalto all’impegno protezionistico del Cai Abruzzo, delle Sezioni e della Tam, raccogliendo appelli ed adesioni. Nel 1997 un’ulteriore mozione dell’allora Delegazione Abruzzo fu fatta propria dal Convegno CMI e nel 1999 ci fu anche la mozione del Consiglio Centrale riunito all’Aquila. Nel tempo si sono succeduti Convegni scientifici, manifestazioni e azioni per contrastare la delibera Cipe del 2002 che includeva il “terzo traforo” fra le infrastrutture strategiche. Determinante è stato l’apporto dei numerosi contributi scientifici del geologo Leo Adamoli, socio Cai e V.Presidente Tam Abruzzo.
Adesso bisogna continuare a vigilare affinché si consolidi l’intesa costruttiva per la promozione del valore naturalistico e culturale della montagna ed il completamento delle opere necessarie alla definitiva messa in sicurezza del laboratorio e delle due canne autostradali.
Il Presidente del Cai Abruzzo
Eugenio Di Marzio