2015.06.25-07.01 Il CAI Valle Roveto sui percorsi della Grande Guerra

Il CAI Valle Roveto sui percorsi della Grande Guerra

Tra le iniziative” pensate “ per rievocare la I Guerra Mondiale , la Grande Guerra, la Sezione CAI di Valle Roveto – anche con la partecipazione di soci della sezione di Avezzano – ha realizzato , dal 25 giugno al 1 luglio, una settimana escursionistica su alcuni luoghi–chiave del fronte dolomitico.

Il progetto è stato coordinato da Giacomo Continenza , Antonio Massimiani e Maria Rita Sorgi.

La settimana ha avuto inizio con la visita della mostra fotografica e di cimeli storici ” Col di Lana Monte di Sangue 1914-1918 ”, allestita al Passo Pordoi.

Oltre 3000 i cimeli esposti, dalle uniformi agli oggetti di uso quotidiano e , all’interno della mostra, una ricostruzione di baracche e trincee nelle quali i soldati erano costretti a vivere in tempo di guerra.

Di particolare interesse storico l’escursione al Piccolo Lagazuoi (m.2778), montagna strategicamente importante, occupata dagli Austriaci , ma contesa fortemente dagli italiani che avevano conquistato la Cengia Martini, una cengia (1) nella parete sud , al riparo dagli Austriaci.

E’ stato possibile ripercorrere sia le linee di difesa austriache , sia la galleria-ricovero, scavata nella roccia dagli alpini minatori, nei primi mesi del 1917, e utilizzata per far esplodere le postazioni nemiche sulla vetta.

La galleria presenta varie feritoie , necessarie per illuminare i tunnel e come posizioni strategiche per l’artiglieria; si sviluppa per 1100 metri, con un dislivello di 200 metri ,arrivando all’anticima del Lagazuoi.

Per ben quattro volte gli Austriaci cercarono di distruggere l’avamposto nemico , ma gli Italiani resistettero e la Cengia fu abbandonata solo dopo la rotta di Caporetto.

Altri luoghi significativi del fronte dolomitico, compresi nella nostra tabella di marcia:

-il Monte Paterno (m.2744), difficile percorso sui vecchi sentieri di guerra, legato al ricordo dell’ alpinista Sepp Innerkofler.

La nota guida alpina tirolese , nel tentativo di scalare la vetta, occupata dagli Italiani , trovò la morte a pochi passi dalla cima;

– la Marmolada, Museo della Grande Guerra, 1914-18, situato a 2000 metri di Passo Fedaia, in cui è esposta una ricca collezione di reperti bellici, provenienti in gran parte dal Ghiacciaio della Marmolada.

In questo ghiacciaio i gli austriaci avevano realizzato la “ Città di ghiaccio” (Eisstadt ) che disponeva di alloggi, gallerie e perfino di una piccola cappella e di un bar: i reperti sono venuti alla luce con lo scioglimento del ghiaccio.

E’ stato possibile , inoltre, visionare interessanti filmati originali della Grande Guerra.

Si sono aggiunte, infine, la traversata del Gruppo del Sella, la Via Ferrata Santner nonché, per un piccolo gruppo, la Ferrata Tridentina ,particolarmente impegnativa.

È un’esperienza da consigliare: l ’incanto della natura si unisce alla possibilità di rivisitare un periodo cruciale della nostra storia , di compiere un “ moderno pellegrinaggio “ nel ricordo
dei tanti caduti, a cento anni di distanza dagli eventi bellici. Sono luoghi davvero meritevoli di attrarre” visitatori da ogni parte del mondo”.

(1) piccola sporgenza orizzontale in una parete rocciosa che consente allo scalatore soste, spostamenti etc

Sezione CAI di Valle Roveto

La presidente
Anna Giovarruscio

{gallery}2015.06.25-07.01 Sui percorsi della Grande Guerra{/gallery}