2017.09.26 La montagna bruciata e lacrime di coccodrillo
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Ad un mese dall’incendio del Monte Morrone, dopo fiumi di parole e polemiche, chi frequenta la montagna vuole esprimere la propria opinione sugli eventi di quei giorni.
Chi va da qualche tempo per sentieri ha potuto osservare lo stato di incuria in cui da anni sono stati lasciati i boschi e alcuni fatti lo dimostrano. Il 6 marzo 2015 una violenta bufera di vento e neve distrusse molti alberi nella fascia pedemontana del Morrone; le zone interessate, nei pressi di Le Marane Fonte D’Amore e Colle delle Vacche, erano ben visibili prima dell’incendio e sono ancora visibili sulle foto satellitari. Molti tronchi e rami abbattuti furono lasciati a terra a seccare, legna che nessuno ha pensato di togliere e che è stata facile combustibile per il fuoco. Stessa situazione per le slavine che hanno flagellato le pendici del Morrone distruggendo molti boschi e che anche in questo caso nessuno ha pensato di bonificare.
26 settembre 2017 – La montagna bruciata e lacrime di coccodrillo