2018.03.08 Festa della donna
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In occasione dell’8 marzo, Festa della donna, il Centro ospiterà un contributo della nostra socia Giusi Pitari: un augurio rivolto alle donne e alla montagna. Ci fa piacere ospitarlo in anteprima.
CAI Sezione di Fara San Martino
E’ un grande piacere pubblicare per le donne e gli uomini che amano la montagna, questo augurio della nostra socia e amica Giusi Pitari per la “Festa delle donne”. Ritengo che l’approccio delle donne verso la montagna sia un insegnamento che noi uomini dovremmo saper cogliere anche per avvicinare in modo più accogliente il mondo femminile alla nostra associazione. Buon 8 marzo a tutte e tutti.
Mario Romano
La montagna, la vetta, la valle, la roccia, la cima, la cresta, sono sostantivi di genere femminile che vengono declinati assieme al coraggio, l’ardore e il vigore attribuiti al genere maschile.
E non basta cambiare genere ai nomi per portare uomo e donna su un piano orizzontale di confronto e rispetto. La conquista di una montagna si accoppia con la forza fisica, la competizione e lo sfidarsi che sono caratteristiche maschili. Eppure il numero delle donne in montagna aumenta, perchè servono anche determinazione, tenacia e adattamento, peculiarità tipiche delle donne. Le donne iscritte al CAI d’Abruzzo sono più di 1600 (gli uomini circa il doppio) e il CAI di Fara San Martino, di cui sono socia, ne conta quasi 50 (gli uomini circa 120), insomma circa un terzo degli iscritti è donna. Ma non è solo questione di numeri. Un’escursione con le donne, smussa gli angoli, porta la sensibilità a levigare la ruvidezza, la curiosità a scoprire il nuovo, rivela l’abitudine alla fatica, fa sentire il sostegno delle parole e la delicatezza dei passi. E poi le donne e la
montagna si parlano, si rispettano e si dicono che oltre i muscoli serve la testa, soprattutto quella. Quando occorre stringere i denti, prendere decisioni improvvise, adattarsi a situazioni diverse, controllare il disagio, lottare per un obiettivo, affrontare difficoltà , le donne ci sono, accanto agli uomini. Le donne e la montagna si uniscono nella volontà di sfidare i limiti e di imporsi in un mondo da poco aperto al genere femminile. Sarebbero tante le donne montanare e alpiniste da ricordare; donne che, nel difficile mondo della montagna si sono inserite timidamente ricavandosi nel tempo lo spazio che a loro spettava. Ma di questo hanno già scritto in molti, anche in occasione dell’8 marzo. A me piace ricordarle tutte e soffermarmi sulle donne che ho incontrato sui monti abruzzesi. Con loro ho scambiato sguardi complici e parole interessanti. Le ho viste pronte a usare tutti i mezzi tecnologici, a scattare foto bellissime e poi sì anche a stupire tutti con succulenti piatti di vetta. Ci siamo viste con occhi nuovi, occhi finalmente privi delle preoccupazioni, delle ingiustizie, delle violenze, dei rancori, degli stereotipi che ci appiccicano addosso.
Solo noi, la montagna e le giornate di libertà. Sulle spalle solo il peso dello zaino, con tutto ciò che si deve portare: dalla lampada frontale al kit da ferrata, dal guscio antivento alla piccozza, dal GPS alle batterie di ricambio. E poi un posticino segreto dove c’è una spazzola per i capelli, oppure un foulard, un rossetto, un piccolo specchio, un ricordo caro. Perchè la montagna con le donne è anche questo. E altro. La montagna vissuta in modo lento non è solo escursionismo o alpinismo è anche imprenditoria al femminile: donne ancorate al territorio che vi investono con coraggio, lo arricchiscono e contribuiscono a non spopolarlo. E di esempi in Abruzzo ce ne sono di successo. Donne dedite alla pastorizia, all’artigianato, all’arte casearia, donne gestrici di rifugi, piccoli alberghi, trattorie.
Siamo qui, anche oggi, a ricordarci quante siamo e che possiamo cambiare il mondo in meglio.
Vi saluto con una bellissima montagna che ha il nome femminile di ACQUAVIVA ed evoca numerosissime sorgenti di acqua e la vita stessa.
Buon otto marzo, montagna bella.
Giusi Pitari