Gaetano Falcone: “Dentro il nostro cuore, la forza che ci ha insegnato il Cai”

Gaetano Falcone: “Dentro il nostro cuore, la forza che ci ha insegnato il Cai”

Il presidente del Club Alpino Italiano della regione Abruzzo nel suo messaggio cerca di infondere ottimismo, malgrado i giorni difficili. Parole chiave del suo discorso: “solidarietà e comunità”

23 aprile 2020 – Il presidente del Cai Abruzzo Gaetano Falcone osserva la vita attraverso la coppia di codirosso che ha nidificato accanto alla sua finestra: “Mi fanno compagnia, è un segno di vita, di primavera”. Infondono ottimismo questi uccellini. E così anche il presidente nel suo appello ai soci Cai, cerca di trasmettere coraggio: “Tutti stiamo soffrendo, ma non ci lasciamo sconfiggere”.

“Abbiamo lo spirito civico di rispettare le decisioni governative e le indicazioni precise e puntuali del Cai centrale e del nostro presidente Vincenzo Torti”, continua il presidente. Poi si rivolge ai suoi corregionali che sono “testa dura e montanari” e che dunque possono affrontare con “tranquillità” questa situazione difficile. Con Tranquillità, ma anche con solidarietà, Il presidente cita gli atti generosi delle sue sezioni: “In questo periodo di crisi ci sono sezioni che si sono impegnate per raccogliere fondi per gli ospedali o per la distribuzione dei generi alimentari. Questo denota un grande senso di appartenenza alla comunità”, spiega il presidente con orgoglio. Non è la prima volta che in Abruzzo si trascorre un momento difficile, il ricordo torna agli eventi sismici del passato, “anche lì il Cai fu in prima linea con la propria solidarietà”, dice il presidente.

È al lavoro Falcone: “Riordino le carte topografiche. Sto rimettendo ordine anche alle attività future del Cai in Abruzzo. Farò un collegamento Skype con i presidenti delle sezioni Cai abruzzesi per migliorare i siti sezionali. Ritengo anche che quando tutto sarà finito dobbiamo avere alcuni obiettivi. Io credo che alla riapertura delle scuole, dobbiamo incontrare i ragazzi, farli sentire di nuovo ‘agganciati’ al territorio dopo mesi di quarantena. Questo è il ruolo del Cai, riavvicinare al territorio”.

Lancia poi un messaggio per il futuro: “Quando tutto sarà finito dovremo ritornare a riappropriarci della comunità. Andare in montagna non è solo una bellissima attività. Andare in montagna significa anche condivisione”. Infine saluta cercando di infondere ancora un po’ di ottimismo: “Ce la faremo, abbiamo dentro il nostro cuore la forza che ci ha insegnato il Cai”.

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Valerio Castrignano