Presentazione – Lo spazio di APE – Programma d’Azione del 2000 – Parere del Cai sul Programma d’Azione – L’adesione del Cai – 24 febbraio 2007 – 2^fase APE – aggiornamento maggio 2007
APPENNINO PARCO D’EUROPA – APE – Parere del CAI
Parere del Cai sul testo del Programma d’Azione del progetto APE, Appennino Parco d’Europa.
Inviato il 01.07.2000 al Ministero dell’Ambiente
Il Club Alpino Italiano, attraverso la propria Agenzia dell’Ambiente, ha valutato approfonditamente il Progetto, e dopo attenta analisi, comunica il proprio parere in merito e formula obiettivi ed azioni dei quali chiede l’inserimento nel Programma d’Azione da sottoporre all’approvazione della specifica Commissione CIPE.
Il progetto è uno strumento di ampio respiro e di portata interregionale. Viene applicato ad una serie di ambiti territoriali di tutta la catena appenninica ed unisce in maniera armoniosa aree urbanizzate, ambienti seminaturali e naturali. In questo ampio scenario le scelte strategiche diventano comuni, con positive implicazioni nella gestione integrata del territorio finalizzata alla conservazione e alla valorizzazione delle risorse ambientali.
Si interviene in 14 regioni e 51 province su una superficie di 9.500.000 ha.
Un pregio particolarmente apprezzato del progetto è che pone al centro di ogni obiettivo la conservazione e la gestione delle risorse naturali in maniera oculata e rispettosa, e riconosce che sono un bene non illimitato e non riproducibile dall’uomo a suo piacimento.
Un altro aspetto positivo del progetto è l’introduzione della nozione di “sistema ambientale”, inteso come un insieme di più ambiti territoriali, diversi obiettivi, molteplici interventi interconnessi e posti in relazione tra di loro, in modo da perseguire uno sviluppo (inteso come crescita, miglioramento) complessivo di una vasta area geografica. E’ nostro convincimento che il concetto di “sistema ambientale” così inteso sia la base fondamentale che permetta di affrontare in maniera corretta le svariate problematiche legate sia all’ambiente naturale che a quello costruito è che possa fornire risultati “compatibili” anche con la sua natura biologica.
In concreto ci si proietta verso uno sviluppo durevole basato sui seguenti punti fondamentali:
1. valorizzazione delle risorse culturali, naturali ed umane;
2. favorire l’offerta di servizi innovativi e qualificati per residenti e visitatori;
3. creare le condizioni per la promozione di nuova imprenditoria nella conservazione della natura, nel recupero dei beni storici e del patrimonio insediativo diffuso, favorendo iniziative raccordate alla specificità dei luoghi e alle tradizioni culturali, nel rispetto delle identità locali.
Il progetto “rete ecologica nazionale” (nell’ambito dei Fondi Strutturali 2000-2006) persegue la valorizzazione e lo sviluppo di territori con valori naturali e culturali, per tutelarne i livelli di biodiversità e l’insieme della qualità ambientale. APE interviene su territori modificati dalla presenza antropica ed oggi in fase di abbandono e di spopolamento che hanno determinato fenomeni di disseto idrogeologico e di variazione delle dinamiche ambientali.
Il raggiungimento degli obiettivi comporta accordi di programma e condivisione delle responsabilità tra Ministeri (livello centrale), regioni. enti parco ed enti locali. E’ cosi possibile integrare le azioni tra gli Enti (spesso contrastanti tra loro) per raccordare politiche ambientali con altre politiche di sviluppo a favore di un riequilibrio territoriale basato sull’uso corretto delle risorse culturali e naturali.
Obiettivi e azioni
Vengono individuati obiettivi e azioni che potrebbero trovare posto nel Programma d’Azione da sottoporre all’approvazione della specifica Commissione CIPE, e che il CAI potrebbe realizzare sia attraverso alcuni progetti pilota, che attraverso i progetti integrati d’area.
v Escursionismo: proposta di un’attività moderna, individuante nella percorrenza a piedi degli ambienti il modo migliore per favorirne la conoscenza naturalistica e culturale e promuoverne il rispetto. Si caratterizza con il Camminaitalia collegato alla realizzazione, in ogni regione, del tratto di Sentiero Italia (che coinvolge località di fondovalle e paesi, quali posti tappa e luoghi per l’ospitalità e di partenza per la scoperta del territorio), della Rete Escursionistica e del Catasto dei Sentieri. – Utilizzazione nei posti tappa e luoghi per l’ospitalità di prodotti tipi locali, prodotti biologici certificati e prodotti artigianali locali.
v Armonizzazione della segnaletica dei sentieri: proposta escursionistica che, attenta ai valori e rispettosa dei luoghi attraversati, ha portato il CAI a elaborare criteri unici per l’armonizzazione della segnaletica, scegliendo come segnavia dei sentieri, la bandierina di vernice rosso/bianco/rosso, quale indicatore nazionale della continuità del tracciato.
v Conoscenza ed educazione ambientale: realizzazione di sentieri naturalistici, come collegamento tra aree protette e naturali, con segnaletica e tabelle esplicative elaborate con criteri omogenei, e armonizzate con la segnaletica ordinaria, e opuscoli accompagnatori.
v Recupero e valorizzazione di aree con alti livelli di naturalità: servizio di osservazione-sorveglianza, pulizia, ripristino e manutenzione di ambienti naturali anche non protetti.
v Paesi montani: l’avvio delle esperienze escursionistiche sempre dai paesi montani, quali porte di accesso alla montagna, anche per il giusto coinvolgimento socioeconomico delle popolazioni locali e il riconoscimento di un prezioso ruolo cerniera svolto nel tempo.
v Terre Alte: la conoscenza del territorio montano. attraverso le testimonianze nel tempo dell’artefice presenza dell’uomo, viene documentata con i materiali del progetto Terre Alte. Anche questo attivato in ogni regione.
v Servizio Scuola e Alpinismo Giovanile: altro elemento di riferimento nazionale è lo svolgimento di iniziative di educazione ambientale, da parte del Servizio Scuola, rivolte ai giovani studenti, con l’organizzazione di visite d’istruzione all’aperto e svolgimento di attività didattica in collaborazione con il personale insegnante e di attività dell’Alpinismo Giovanile, quali aspetti fondanti di un turismo scolastico aperto a nuove opportunità di dialogo con i giovani, con esposte qualitative che assegnano centralità alla figura dell’alunno. Di riferimento anche l’accordo sottoscritto con l’Associazione Guide Alpine.
v Esperti del CAI – etica in montagna: alle azioni esterne il CAI affianca quella interna della formazione di figure tecnico-culturali nei diversi settori, di uomini del territorio, persone qualificate nel diffondere messaggi di educazione e di conoscenza. La crescita dell’etica alpinistica ha portato alla stesura, nel 1995, delle Tavole di Courmayeur, codice di autoregolamentazione sullo svolgimento delle attività in montagna; si tratta di norme non imposte, ma riferite al rispetto acquisito attraverso la presa di coscienza del singolo e dell’associazione.
v Rifugi e opere alpine: testimonianti la presenza e la frequentazione dell’uomo in località e zone oggi considerate impervie. Oggi il concetto di rifugio si amplia anche all’offerta escursionistica ed alla scoperta dell’ambiente montano, interessando anche quote inferiori, località di fondovalle e paesi. Interessante il progetto dell’ecorifugio che, inserito in ambiente ancora naturale, si pone, con mirata riqualificazione, come strumento di educazione all’ambiente. Impegno per le strutture gestite dal CAI di 1) utilizzare energie rinnovabili (eolica, solare, idrica), 2) risparmio dell’acqua (es. recupero dell’acqua piovana) e depurazione delle acque reflue, 3) smaltimento differenziato dei rifiuti.
v Insegnamento per i frequentatori della montagna: l’opera degli istruttori del CAI è finalizzata a rendere i frequentatori della montagna consapevoli delle problematiche di sicurezza e di rispetto dell’ambiente.
v Sicurezza in montagna: con l’opera qualificata e specifica del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico, impegnato in azioni di intervento e di prevenzione.
v Reti e servizi: contributo nell’adeguamento e nell’aggiornamento del SIM (Sistema Informativo della Montagna), per la diffusione e l’implementazione della banca dati territoriale, mediante partecipazione attiva attraverso indagini e sopralluoghi.
Il Vice Presidente generale
Annibale Salsa
Responsabile Area Cultura e Ambiente
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