Rifugi Aperti del Mediterraneo
Rifugi Aperti del Mediterraneo 2011
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GALLERIA FOTOGRAFICA RIFUGI APERTI DEL MEDITERRANEO 2011 – 1^ giornata
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GALLERIA FOTOGRAFICA RIFUGI APERTI DEL MEDITERRANEO 2011 – 2^ giornata
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Rifugi aperti del Mediterraneo
Rifugio Carlo Franchetti mt 2.433 s.l.m.
Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga
Pietracamela (TE), 10-11 Settembre 2011
Marcello Borrone *
L’Italia presenta due grandi gruppi montuosi, le Alpi in rapporto oramai consolidato con l’Europa del nord e l’Appennino, barcollante nel considerasi pienamente quale spina dorsale di collegamento fisico, simbolico ed economico dell’Europa centrale all’arco mediterraneo afro-asiatico. L’Appennino è una dorsale lunga 1.500 km, dove sono presenti 15 regioni, con 2.519 Comuni, 277 Comunità Montane, 58 Province, 15 Regioni, 15 parchi nazionali, 5 parchi regionali, 74 riserve naturali statali, 72 riserve regionali, il tutto su un territorio di 1.500.000 ha. La molteplicità geomorfologica rende il sistema paesaggistico complesso, differente nella percorrenza e nell’alternarsi delle stagioni, nella presenza di due vulcani, il Vesuvio e l’Etna e delle tante altre testimonianze di una cordigliera dove sono infiniti i segni dell’uomo. La preziosità dell’Appennino mediterraneo, consiste nella millenaria presenza dell’uomo e delle sue biodiversità, dove il sistema dei rifugi e sentieri, potrebbero rappresentare infrastrutture eco-compatibili in quota, integrati con i centri pedemontani, anche alla luce della tendenza a traversare la montagna più che a salirla (sentiero Italia). Punto singolare e necessario di questo sistema lineare è il rifugio dell’Appennino che da punto di salvezza in un paesaggio ostile e deserto, luogo di incontro brusco e spartano in un’avventura silenziosa e solitaria, tenta di evolversi a presidio culturale, in prospettiva inserito in un sistema complesso di attrezzature per la montagna, utilizzate sempre più a rete, in connessione con il sistema ricettivo a valle, integrato nel sistema turistico. Il rifugio può diventare vetrina del territorio dove sviluppare gli aspetti della educazione ambientale (Centro di Educazione Ambientale), della cultura materiale (prodotti gastronomici, artigianato), immateriale (momenti di approfondimento scientifico, artistico, etnografico, psicoterapeutico), comunicativo (concerti, filmografia, bibliografico) e di sicurezza (Soccorso alpino, avvistamento incendi dei boschi).
Rifugi Aperti del Mediterraneo 2011, svolto al Carlo Franchetti sul gruppo del Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga, ha voluto confermare la sua veste di manifestazione sperimentale, per valutarne le criticità organizzative.
Rifugi Aperti del Mediterraneo parte di un programma di ricerca, avviato nel novembre del 2008, che vede come partner il Dipartimento di Tecnologia ambiente costruito della Facoltà di Architettura di Pescara. La ricerca ha l’obiettivo di conoscere, e valorizzare, i rifugi dell’appennino abruzzese, nella loro trasformazione a simbolo di un territorio e a presidio culturale, nel rispetto ecologico dell’ambiente circostante.
Rifugi Aperti del Mediterraneo 2011, è stato organizzato insieme a Slow Food Abruzzo-Molise, e si è autofinanziata con le quote di iscrizione e con un contributo del CAI Abruzzo. Ha visto la partecipazione sopratutto di persone che non frequentano assiduamente la montagna e i rifugi, ed è stata strutturata su un weekend con due moduli di educazione ambientale, a partecipazione numerica differenziata in rapporto alla capienza di pernotto del Rifugio Franchetti, con la giornata di sabato destinata alla conoscenza del ghiacciaio del Calderone, mentre la giornata di Domenica è stata finalizzata alla conoscenza dello straordinario ambiente montano. Il Presidente del CAI Abruzzo Dott. Eugenio Di Marzio, il Presidente della Commissione Rifugi della Sezione di Roma, il Dott. Davide Acerra per Slow Food Abruzzo-Molise hanno salutato i partecipanti. Si ringrazia il geologo Andrea Bollati per l’appassionata relazione svolta a 2.800 mt, il prof. Filippo Di Donato per l’intervento antropologico sul valore simbolico e culturale dei rifugi, lo staff del Rifugio Franchetti per l’accoglienza, Sergio D’Intino che ci ha indicato la strada.
Ma soprattutto ai partecipanti, entusiasti di affrontare “fatiche” inusuali. Grazie
Le notizie relative al programma 2011 sono consultabili CLICCANDO QUI’
* Marcello Borrone nasce a Chieti il 15 gennaio 1958, vive e lavora a Francavilla al mare. E’ Dottore di ricerca in Progettazione Ambientale. E’ stato incaricato per lo svolgimento di seminari nel Corso di laurea Urbanistica Sostenibile, dell’Università di Chieti/Pescara – Facoltà di Architettura. Dal 2007 è Responsabile della Commissione Territorio-Ambiente dell’Ordine Architetti della Provincia di Chieti; dal 2006 è Vicepresidente della Commissione Nazionale Rifugi e Opere Alpine del Club Alpino Italiano; dal 2008 è Componente della Commissione Osservatorio Regionale Paesaggio della Convenzione Europea del Paesaggio; è Componente della Commissione Scientifica di Slow Food. Sul tema dei rifugi ha partecipato a convegni come autore di paper, tra i quali: -Il rifugio a presidio della montagna appenninica a Monte Sant’Angelo-Parco Nazionale del Gargano (2009); – Rifugi Sostenibili a Prati di Tivo nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga (2009); Les Appennins, montagnes de la Mediterrano e lan d’entretien des refuges des Appennins a Aussois nel Parc National de la Vanoise-Francia (2009); – I rifugi della Regione Abruzzo a Ortona dei Marsi nel Parco Nazionale Abruzzo Lazio e Molise (2008); – Alpine refugie cultural defence è nel Fourth International Conference on monitoring and Management of Visitor Flows in recreational and Protect Areas a Montecatini (2008); – Rifugi del Mediterraneo a Civitella Alfedena (2010) -?borronearchitetto@libero.it
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